29 aprile 2013
23 aprile 2013
Trouvailles (II)
Cosa ci sarà dietro il portone? Te lo chiedi per anni, passando in quella strada. Poi, un giorno, entri. L'androne è buio e stretto, ma in fondo si apre una chiostrina. Tanta luce, un pozzo, i panni stesi e loro tre.
15 aprile 2013
3 aprile 2013
2 aprile 2013
30 marzo 2013
Trouvailles (I)
Cercavamo Munari. Abbiamo trovato Cappuccetto Rosso illustrato da Clémentine Sourdais per hélium. Un po' paper-cut un po' teatrino, non potevamo resistere...
9 marzo 2013
All lost nothing lost
"Tutto perduto, niente perduto. Come era vero! mi dicevo. E respiravo." Cito la citazione riguardando questa foto di qualche tempo fa. La sedia di Rietveld appena finita, il melograno della French con le foglie che da lì a poco cadranno. Ottobre o novembre, fuori era freddo e dentro ancora di più. Nulla in ordine, comunque più di adesso. E, come ogni volta che si porta a termine qualcosa, pensavo che in fondo non fosse tutto tempo sprecato. Fermarsi un attimo, respirare. E andare avanti.
2 marzo 2013
Dannazione
Se avete un nemico, uno di cui volete realmente la rovina, convincetelo a comperare una piccola mansarda da ristrutturare, anche solo un po', in un centro storico. I veri cattivi, quelli che una certa narrativa russa ha raccontato, saranno una vostra pallida ombra.
1 marzo 2013
Ornamento e Delitto
Mi verrebbe da dire che non ne valeva la pena. Un po' per il buco che la punta da legno da 6 mi ha lasciato, passandomi da parte a parte il medio della sinistra. Un po' perchè, visto che erano due anni che dovevo finire 'sta lampada, forse il risultato avrebbe dovuto essere all'altezza dell'attesa e della snervante recherche di materiali e dettagli. Fortuna che l'idea di decorare il piede con foglie d'acanto à la Fornasetti è morta sul nascere. Beh, la ricerca della foglia perfetta, per la verità, un paio di mesi, è durata. Poi, più modestamente, ho ripiegato su una corona di foglie - d'acanto, naturalmente - in alluminio che si può comperare da Castaldini.
Ma senza dubbio il meglio l'ho dato con il cappello. Nemmeno tanto per la scelta del tessuto, cui doveva essere affidato il delicato compito di sdrammatizzare il rigore classico dello stelo. In fondo, la stoffa giapponese, stampata con icone londinesi, comperata a Barcellona lo assolve egregiamente. Il vero cimento è stato determinarne la geometria. Nemmeno i tre o quattro modelli di cartone e il 3D di Rhino mi hanno aiutato a superarlo senza soffrire troppo.
Mi verrebbe da dire che non ne valeva la pena. Se non fosse che ora ho una certazza: il decor va consumato in fretta. Lentezza e riflessione non lo migliorano e il rischio è di fare cose che stanno bene tra un "loreto impagliato e il busto d'Alfieri".
Per capirlo, ma ormai era tardi, sarebbe bastato credere agli occhi perplessi del dr. epox, mentre finivo di asemblare il lume, un paio di settimane e di visite ortopediche fa.
21 febbraio 2013
Casa Papanice
- "Adelà, sei triste amore mio, che pensi da buttatte de sotto, sempre mejo che sta co me, eh?"
- "Non dire così. No, io sto bene qui, ma che so tutte 'ste canne?"
- "E' 'na precisa
qualificazione geometrica, così ce stava scritto sur progetto de la casa"
14 gennaio 2013
Ma fin est mon commencement
“Nella mente di un giovine di famiglia borghese il concetto di vita umana
s’associa a quello della carriera e nella prima gioventù la carriera è quella
di Napoleone I. Senza che perciò si sogni di diventare imperatore, perché si
può somigliare a Napoleone restando molto ma molto più in basso. La vita più
intensa è raccontata in sintesi dal suono più rudimentale, quello dell’onda del
mare, che, dacché si forma, muta ad ogni istante finché non muore! M’aspettavo
perciò anch’io di divenire e disfarmi come Napoleone e l’onda.”
Italo Svevo
Stavo per iniziare così, tempo fa. Sono passati alcuni mesi. Indolente e perditempo, mi trovo - ci troviamo - di nuovo a riflettere sulle stesse cose, naturalmente senza concludere. Nel frattempo qualcuno è andato in India a cercare se stesso e speriamo che prima o poi ritorni. Qualcuno ha perduto il lavoro, poi lo ha ritrovato, poi lo ha perduto ancora. Qualcuno ha spento la testa per un po’, aspettando che passasse. Qualcuno ha cercato di dare un senso a tutto questo.
Un senso ancora direi di no, però un nome ce lo siamo dati. Orti23 ci sembrava prosaico, qualunque, un po’ come “Miglio 3.25 di Tidal Inlet”. Del resto quale strada migliore, per la fuga, se non la cattiva? Qualche progetto lo abbiamo, nuovi amici, un maturo e consapevole excel per il bilancio. Per ora, quanto di più somigliante ad una carriera ci sia riuscito.
30 luglio 2012
27 luglio 2012
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