29 novembre 2016
23 settembre 2016
4 agosto 2016
25 maggio 2016
15 maggio 2016
13 maggio 2016
驕傲斜體 (orgoglio italico)
Io lo conosco! ...e se i cinesi volessero tenerselo, gliene sarei grato. Almeno per un po'. Per favore.
28 aprile 2016
Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione dell'area compresa tra piazza S.Antonio Nuovo e il Canal Grande a Trieste
Gruppo di progettazione:
Arch. E.Dionigi
Ing. D.Kovachki
Arch. L.Sandri
Ing. B.Vicini
Ing. F.Zamboni
Un (in)dignitoso 31/71° posto. Facciamo sempre la nostra porca figura. E questa volta non ostante avessimo due archistar in squadra. Per fortuna! Sull'opportunità della presenza degli alieni si è fortemente dibattuto: alla fine narrazione ha vinto su descrizione. Alla prossima.
29 marzo 2016
11 febbraio 2016
10 febbraio 2016
Quando si esagera
"[...] L'amore è un punto di arrivo, una conquista, ma non esiste prospettiva senza due punti di vista."
Fedez ft. Francesca Michielin
Sono anaffettivo, è vero, e inutilmente pignolo. Ma un punto di vista solo (PV), per una prospettiva, basta e avanza.
2 febbraio 2016
29 gennaio 2016
Sono un creativo!
"In relazione alla struttura della libreria sospesa dello showroom [...]". Inizia così la mia giornata da ingegnere, scrivendo una relazione di calcolo. Più che all'eroismo della Scienza di Pozzati, mi sento vicino alla pseudo lascivia delle 50 sfumature.
28 gennaio 2016
Into the Fluxus
Di nuovo in anticipo sul mio stupore per le magnifiche sorti e progressive del collettivo, mi trovo a scrivere di una cosa appena successa, anzi che sta succedendo. E, di più, del debutto in società di CATTIVASTRADA. Ufficiale, anche se uno ufficioso che racconteremo un po' più avanti, quello con i nostri bellissimi tavoli, in effetti c'è già stato.
La mostra inaugurata ieri a C.U.Bo., nell'ambito di Artefiera 2016, illumina a occhio di bue, così che la dimensione temporale, sospesa, non disvii troppo, episodi del movimento Fluxus. Si coglie la forza di certe invarianti di alcuni atteggiamenti artistici, mi pare.
Noi abbiamo avuto il fortunato compito di rendere lo spazio capace di ospitare le opere di Mary Bauermeister. So, for once in your life, let us get what we want, this time: se qualcuno scriverà qui sotto cosa ne pensa, ne saremo grati per sempre e tutto sarà perfetto.
21 gennaio 2016
True lies
Un legislatore qualunque dovrebbe emanare un regolamento, un combinato disposto, fare un accenno piccolo piccolo in una D.T.O. con un po' di autorità. Toh, un requisito cogente: "divieto di arredi con cassetti, nei luoghi pubblici".
Alla meno peggio - un locale con noiosi arredi shabby? - credenze con abbondanti tiretti generano inutili e fugaci curiosità. Ogni tanto ne apro, di questi cassetti, trovandoli puntualmente vuoti. Il disagio di uno straniamento vero, invece, me lo provocano quelli abbandonati in qualche laconica scrivania di sala d'aspetto molto pubblica. Luoghi coi quali difficilmente si vorrebbe avere altro rapporto che non l'estraneità ammiccano complici dietro la lusinga dell'arredo domestico, privato per antonomasia. Addirittura segreto, nelle forme più raffinate e letterarie.
È un inganno disonesto, una promessa non mantenuta di familiare confidenza. Così, distratto e rassicurato, abbassi la guardia dell'indifferenza che fino a quel momento ti aveva permesso di non appropriarti di luoghi che era meglio non possedere e, quindi, ricordare. Pericoli dell'interior!
19 gennaio 2016
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