8 settembre 2015

Anamorfosi. Cancelli non confini

 
 
 
Un po' di giorni che sulla Cattivastrada le cose vanno come dovrebbero.
Si lavora in laboratorio. Con il peso della chiusura imminente sul cuore, ma con la baldanza di quando intonacavamo e facevamo smisurati progetti. Un lavoro lavoro, non per finta: disegni, modelli, altri modelli, un cliente, mollifici, bulloni, tornitori, falegnami. Sempre col dubbio che si faccia così a fare i designer.
Amici mandano materiale per il blog. Questa anamorfosi di Morden Gore ci arriva dalle vacanze di Cecilia di passaggio a Macerata.
Non si capisce perché tutto debba essere sempre così complicato, quando potrebbe essere tanto semplice.
 

29 giugno 2015

Concorso di idee per la sistemazione di piazza Viviani a Marina di Pisa






Gruppo di progettazione:
Ing. Bianca Vicini
Ing. Federico Zamboni
Ing. Dejvid Kovachki
Luis Lozano Bodeguero
Arch. Domenico Sforza

Da qualche parte bisognava pure (ri)cominciare. Ci siamo piazzati al 16° posto che, in fondo in fondo, non è così male.


27 agosto 2014

MAX(X)I?


“Salito a Spoleto, mi sono recato sull'acquedotto che fa anche da ponte fra un monte e l'altro. Le dieci arcate che scavalcano la valle se ne stanno tranquille nei loro mattoni secolari, e continuano a portare acqua corrente da un capo all'altro di Spoleto. Per la terza volta vedo un’opera costruita dagli antichi e l’effetto di grandiosità è sempre lo stesso. Una seconda natura, intesa alla pubblica utilità: questa fu per loro l’architettura, e in tal guisa ci si presentano l’anfiteatro, il tempio, l'acquedotto.
E ora soltanto sento con quanta ragione ho sempre trovato detestabili le costruzioni fatte a capriccio, quali per esempio il Winterkasten, un nulla destinato al nulla, un gigantesco trofeo zuccherino, e così molte altre. Cose tutte nate morte, poiché ciò che non ha in se una vera ragione di esistere è materia senza vita e non può avere né raggiungere la grandezza.”

 
J.W. Goethe, "Italienische Reise"
 
 
Come Goethe, anch'io sono salito a Spoleto qualche giorno fa. Poi a Roma. Forse ero un po' di fretta, ma il MAXXI mi ha fatto pensare, più cha al ponte di mattoni, a Eliot che in Middlemarch dice: "Qua e là viene al mondo una Santa Teresa, fondatrice di nulla, i cui singhiozzi e le palpitazioni per una virtù mai conseguita vibrano a distanza e vengono dispersi tra gli ostacoli, anziché concentrarsi in qualche opera riconoscibile nel tempo." Che Zaha mi perdoni.